10 LP eseguiti integralmente dal vivo: La Buona Novella di Fabrizio de André, Radici di Francesco Guccini, Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo, Quelli che di Enzo Jannacci, Com’è profondo il mare di Lucio Dalla, Disoccupate le strade dai sogni di Claudio Lolli, Nuntereggaepiù di Rino Gaetano, DE GREGORI (Generale) di Francesco de Gregori, Agnese dolce Agnese di Ivan Graziani e Sono solo canzonette di Edoardo Bennato.
Qualcuno lo dice ironicamente, qualcuno paradossalmente afferma: si torna al vinile. Di certo il CD è in una crisi irreversibile e l’ascolto polverizzato fino all’atomo del singolo MP3 non fa bene alla musica, in particolare alla musica d’autore. I cantautori della grande stagione degli anni ’60 e ’70 sono cresciuti di LP in LP con l’ascolto dei vecchi dischi di vinile, che lasciavano lo spazio per definire una poetica, tornare su dei temi, raccontare una storia che andava oltre i tre minuti canonici della canzonetta. La canzone d’autore vive di ascolto attento, non si rassegna a stare in sottofondo, difende assieme la dignità di chi ha scelto di cantare e quella di chi vuole ascoltare.
Qualche anno fa Alessio Lega e Guido Baldoni si sono lanciati in un’impresa folle: fare la storiadi un secolo di canzone d’autore italiana. Una grande antologia di più di cento brani raccontati e interpretati integralmente dal vivo in cinque appuntamenti. Questo spettacolo ha avuto decine di repliche in molte città, registrando quasi sempre il tutto esaurito. Il loro nuovo spettacolo è ancora più ambizioso: Vinili seleziona dieci LP dei massimi autori, usciti fra il 1970 e il 1980, presentandone l’esecuzione integrale dal vivo, adeguandone gli arrangiamenti all’essenzialità e alla ricchezza del duo chitarra, fisarmonica (alternata al pianoforte) e voce. Si tratta di un lavoro impegnativo e godibilissimo, l’occasione di risentire questi dischi dal vivo – tanti capolavori, concentrati in una sola serie di concerti – è unica. La scelta è stata dura, il rigore era parte essenziale del progetto: le scalette dei vinili scelta sarà eseguita nella più assoluta integralità, due per appuntamento, interrompendo per qualche parola che inquadrerà storicamente le Opere nell’ideale pausa fra Lato A e Lato B. Come al tempo dei vinili, come al tempo della musica.