"Facciamo finta che...." : dalla irriverente, sarcastica e geniale scelta di un brano "normalizzante e rassicurante" (che cantava Ombretta Colli) come sigla di Onda Pazza, dalle frequenze antimafiose (o antimafiopoli) di Radio Aut, inizia un percorso intorno ai temi e alla figura di Peppino Impastato a 40 anni dal suo massacro.
Prendendo spunto dal libro "Un giullare contro la mafia” (Edizioni Beccogiallo, 2009, di cui vengono proiettate alcune tavole a fumetti, lo spettacolo si evolve con un percorso musicale declinato da Gerardo Ferrara (voce e percussioni) e dal maestro Tonino Macis (chitarra e mandoloncello) in cui si incrociano brani d'autore e quelli della musica popolare, per delineare il contesto dell'epoca e far comprendere l'impegno civile che permeava l'attività di Impastato.
Dalle canzoni del Collettivo Musicale Peppino Impastato, alle letture di testi di Pippo Fava e Giancarlo Siani, dalla vicenda di Francesco Mastrogiovanni alla citazione di testi e brani di Rosa Balistreri, Pino Daniele, Pippo Pollina, Masaniello, Ivano Fossati, Tonino Zurlo, Fabrizio De André, Rocco Scotellaro, Enzo Jannacci, Massimo Troisi e infine di Giorgio Gaber: un percorso di "poetica invettiva" in continuità e in contiguità con la narrazione del cantastorie Otello Profazio.
"Facciamo finta che tutto va ben....", perché la mafia è una stato d'animo, è uno stato dell'essere, è vivere in uno Stato comafioso.
Il lavoro è impreziosito da una testimonianza video su Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato di Cinisi, realizzata da Salvatore Bandinu dell'Ass. Antimafia Peppino Impastato di Cagliari.
Gerardo Ferrara voce narrante e percussioni
Tonino Macis chitarra e mandoloncello
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