Nelle città che cambiano con il tempo spesso gli edifici religiosi sono gli unici a sopravvivere alle rivoluzioni urbanistiche ed edilizie: le modifiche che questi subiscono nel corso dei secoli, adeguandosi ai gusti e alle scelte funzionali del momento, sono una cartina di tornasole per leggere la storia della città stessa.
La chiesa di San Sepolcro, nonostante negli ultimi decenni sia stata chiusa al pubblico e sia uscita dal circuito turistico-culturale, porta su di sè le testimonianze del tempo passato. Si tratta di un edifico strutturato su due livelli (uno esterno e uno sotterraneo), fondato nel 1030 da un privato sul luogo dove in epoca romana si trovava il foro: la cripta infatti, ricordata anche in alcuni disegni di Leonardo da Vinci, è ricoperta con lastre marmoree di epoca augustea che provengono dall'antica pavimentazione.
La chiesa invece perse ben presto le forme originali e nel XII secolo venne pesantemente rimaneggiata per darle le sembianze del Santo Sepolcro di Gerusalemme, per poi essere ancora modificata totalmente dagli interventi di gusto barocco per volere di Carlo Borromeo.
Negli anni 1894 - 1897 la facciata vennne ricostruita in stile romanico lombardo, in linea col gusto storicistico di quei tempi, e dopo il 1903 i due campanili vennero resi gemelli abbassando quello di destra.
Ci aiuterà a conoscere l'edifico e la sua storia Luigi Schiavi, professore di Arte Medievale all'Università di Pavia.