Per gli anarchici l’autogestione è un’ossessione, è lo strumento attraverso cui gruppi, comunità e federazioni di comunità possono organizzarsi al di fuori dello Stato, secondo logiche cooperative, partecipative e solidaristiche. Le numerose forme di autogestione presenti nelle nostre società ne dimostrano la fattibilità, il suo essere un’alternativa concreta alla competitività e all’egoismo del capitalismo, ma al tempo stesso ne evidenziano i limiti, sia in termini di scarso impatto sulla società, sia nella capacità di realizzare forme associative genuinamente non autoritarie e inclusive.
Approfitteremo dell’uscita di un libro di Antonio Senta e Guido Candela, edito da Elèuthera, per affrontare il tema da una prospettiva inedita. I due autori integrano infatti l’analisi del ruolo dell’autogestione nel pensiero e nelle pratiche libertarie con una riflessione sulle possibilità di superarne i classici limiti teorici e pratici grazie ad alcuni recenti contributi dell’economia sperimentale e comportamentale che dimostrano non solo la necessità, ma la possibilità di passare da una razionalità dell’io a una razionalità del noi, che è condizione necessaria per la realizzazione dell’autogestione anarchica.
La presentazione è all'interno di MELIUS!, (mercato del Libro Usato della Scighera): saranno presenti gli autori, presenta Marco Faillo.
Guido Candela, Antonio Senta, La pratica dell’autogestione, Elèuthera, Milano, 2017.