La vicenda di Stefano Cucchi, morto mentre era detenuto durante la custodia cautelare, sta finalmente vedendo in questi giorni la soluzione giudiziaria con l'attribuzione delle responsabilità penali.
Ma in Italia i decessi durante la detenzione o il ricovero coatto, da Federico Aldrovandi nel 2005 per "eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi" (dalla sentenza di primo grado) al maestro Franco Mastrogiovanni morto durante un TSO nel 2009, sono purtroppo molto numerosi.
Per essere essere affrontati in un aula giudiziaria c'è stato bisogno del coinvolgimento dell'opinione pubblica grazie all'azione di gruppi politici o sociali, più ancora dell'iniziativa dei familiari, parenti, amici, gruppi. Molto più numerosi sono probabilmente i casi dove la rassegnazione e la mancanza di strumenti, unita all'atteggiamento sprezzante e assolutorio delle autorità, ha abbandonato all'oblio la morte di persone in stato di detenzione, quale che ne fosse la causa.
"Sulla mia pelle", film del 2018 diretto da Alessio Cremonini, oltre alle innegabili qualità artistiche rientra a pieno titolo nella campagna civile per far luce sulla vicenda di Stefano Cucchi.
La Scighera è sempre stata attenta a queste vicende, e continuerà nel futuro a organizzare iniziative per aiutare a portare alla luce le storie che lo stato e i politici di turno vogliono far dimenticare.
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