Paolo Ciarchi: musicista/rumorista che lavora in teatro da ormai molti anni. Vediamo alcune tappe importanti della sua vita. Nel 1960 lo troviamo all'interno di quei locali milanesi, in bilico tra cabaret e avanspettacolo, come il Franco Nebbia Club, assieme a Cochi Ponzoni, Renato Pozzetto, Bruno Lauzi e molti altri. Suona la chitarra nei primi recital di Jannacci con la regia di Dario Fo, che ai tempi suscitarono interessi e polemiche. Dal 1964 inizia a collaborare con il Nuovo Canzoniere Italiano, sia prendendo parte a numerosi spettacoli come Bella Ciao (regia di Crivelli), Ci ragiono e canto (regia di Fo) e Pietà l'è morta, sia partecipando alle registrazioni di numerosi dischi pubblicati con l'etichetta storica del folk revival italiano e internazionale i Dischi del Sole. Accompagna molti cantanti di quella scena musicale tra cui Ivan Della Mea, Giovanna Marini e Paolo Pietrangeli. Nel 1968 fonda alcuni collettivi di teatro insieme a Dario Fo: prima Nuova Scena, poi La Comune, allo scopo di creare un circuito teatrale alternativo e autofinanziato. Negli anni Settanta collabora con musicisti quali Paolino Della Porta, Riccardo Luppi, Riccardo Fassi e Attilio Zanchi con i quali partecipa assieme agli Area e Il Volo alla tournée di Re Nudo. Concepisce poi alcuni progetti di sonorizzazioni di sequenze di film muti e non, presentati alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 1981. La collaborazione con molti teatri milanesi dura ormai da molti anni, avendo curato le musiche e i suoni di numerosi spettacoli tra cui Andersen (regia di Schirinzi), Il barone di Munchausen (regia di Sbragia), Babar il piccolo elefante, eseguito alla Scala e Medea (regia di Nogara), solo per citarne alcuni. Ciarchi non è solo musicista per il teatro, ma soggetto teatrale tout court, sicché è una logica conseguente allestire delle messe in scena che partono dal pretesto del seminario: Microconferenza di musicologia applicata e il Corso sull'uso della vocalità, il canto e la musicalità nella recitazione diventano spunti per dei veri e propri recital fatti di esuberanza verbale ed eclettismo musicale. Tra le ultime partecipazioni teatrali sono da ricordare Io l'erede di Eduardo De Filippo e Re Lear, per il Franco Parenti di Milano.
Paolo Ciarchi è un musicista che lavora in teatro da più di trent’anni e forse anche da questa lunga esperienza discende la sua disposizione vulcanica e incontenibile all’affabulazione, che riesce ad abbracciare con estrema disinvoltura temi quali le medicine alternative, l’Oriente, il teorema di Pitagora, i cellulari, la televisione e... il tema della nostra intervista, ovvero “la musica e il teatro”.
Ingresso con tessera Arci e sottoscrizione libera