Nel mondo popolare il canto restituiva presenza e dignità anche a chi era costretto ad una vita di miseria e possedeva a mala pena se stesso, la propria voce.
Il laboratorio ha l’obiettivo di far (ri)scoprire ai partecipanti il piacere del canto oggi, approfondendo la conoscenza dello strumento “voce” e sviluppandone le relative potenzialità tecniche e espressive, utilizzando il repertorio di tradizione orale italiano.
Il nostro lavoro prenderà le mosse dalla vocalità e dal canto corale in special modo, al quale sarà dedicata la gran parte del tempo. Attraverso giochi ed esercizi collettivi, cercheremo di porre l’attenzione sulla dimensione sociale del cantare insieme.
Il laboratorio sarà incentrato sul repertorio dei migranti italiani, prezioso serbatoio di testimonianze di un passato scomodo, oggi spesso dimenticato. Percorreremo attraverso i canti le diverse fasi della storia dell’emigrazione italiana, esplorandone le diverse forme musicali e testuali, i contesti sociali e i contenuti.
Partendo dove possibile dall’ascolto e lo studio dei brani nelle versioni degli informatori, elaboreremo degli arrangiamenti originali anche sulla base delle caratteristiche del gruppo che parteciperà al seminario.
Non sono richieste capacità particolari in campo vocale e musicale, né la capacità di leggere uno spartito o suonare uno strumento.