di Ottiero Ottieri
Nella riscrittura di Domenico Castaldo in collaborazione con Francesca Netto
Riduzione dall’originale di Marco Bosonetto con Domenico Castaldo
Supervisione al progetto di Francesca Netto
Scene e luci di Lucio Diana
Suoni e musiche di Joseph Scicluna e Katia Capato
Una produzione TEATRO STABILE di TORINO, LABORATORIO PERMANENTE di RICERCA sull’ARTE dell’ATTORE/A.C.T.I. TEATRO INDIPENDENTE, ZONA TEATRO SAN PIETRO IN VINCOLI
“L’uomo meridionale non è diverso dagli altri, ma è un uomo deformato. Le avventure della sua vita, la storia, lo peggiorano e lo esaltano fuori dalle leggi comuni.” Questa è l’intuizione che Ottieri, come selezionatore del personale presso lo stabilimento Olivetti di Pozzuoli -NA- riporta nel suo diario (1955/57). Da uomo meridionale mi sono chiesto quale potesse essere la forma della deformità del popolo da cui traggo origine, cosa abbia toccato e spaventato lo scrittore. Ho indagato, oltre che nel libro, nella cultura napoletana dell'epoca ed in quella della mia infanzia vissuta al sud. Certo il popolo napoletano ha una forma “mentis” particolare, probabilmente unica al mondo, questo è evidente nella sua ricca espressione culturale; ma il dramma di Donnarumma nasce dall'assurdo fiorire, su un territorio contadino e mai progredito ad industriale, di uno stabilimento raro (come i pochi altri presenti sul territorio) e unico, per i suoi principi, dunque febbrilmente anelato...400 posti circa per 40.000 domande di lavoro!
Lo spettacolo in questo caso è un sottile, ma tenace, equilibrio tra l’attore, la scena ed il testo. Si dovrebbe definire un monologo perché l’attore è solo sulla scena, ma in realtà i personaggi che interpreta sono moltissimi e così vividi, presenti, umani che l’attore non è più solo. La grande maestria (evidentemente appresa da anni di studio e grandi maestri) sull’arte dell’attore di Castaldo, gli consente di trasformarsi in altro/altri con un solo contrarre o sciogliere di qualche muscolo. Non ha bisogno d’altro. E questa stessa peculiarità gli permette di addentrarsi nell’animo di tutti i personaggi, Ottiero Ottieri per primo e dello spettatore che lo segue con stupore crescente fino alla fine.
il 27 maggio, il LabPerm di Domenico Castaldo proporrà in Scighera THE GARDEN/VOCE per info: http://www.lascighera.org/corsi/domenico-castaldo-e-il-labperm-di-torino-presentano-the-gardenvoce
Ingresso con tessera Arci e sottoscrizione