La curiosità è quella che ti porta a fare questo lavoro. Se non sei curiosa è impossibile, secondo me, avere un’attenzione per quello che hai intorno e di conseguenza fotografarlo. La curiosità che ti muove, che ti dice vai a vedere cosa succede. O quella che ti porta a fare attenzione anche in casa, anche al vicino di casa. Questa è la curiosità verso il mondo, verso la vita. E’ dire oggi c’è il sole, esco.
Ho notato che da donna, in un mondo maschile, tante volte si è avvantaggiate. Perché noi siamo viste come meno aggressive, quindi riusciamo ad entrare in situazioni in cui un collega maschio fa più fatica ad entrare. Il contatto con il mondo femminile inoltre è molto più diretto. Ad ogni modo, questi posti sono pieni di fotoreporter donne. Poche italiane. Svantaggi davvero pochi. Forse solo pratici, perché essendo più fragili degli uomini la nostra borsa è più leggera, ci portiamo dietro meno attrezzatura. Questo comunque sul piano professionale, perché se parliamo di scelte di vita… è un altro discorso, molto più complesso e lungo.
Isabella Balena, nata a Rimini nel 1965, vive a Milano. Dal 1991 lavora professionalmente nel campo del fotogiornalismo, come freelance. Ha lavorato in diverse aree di conflitto tra cui Somalia, Bosnia, Palestina, Iraq. E’ stata fotografo del settimanale D La repubblica delle donne dal 1996 al 1998. Nel 2004 l’editore Gabriele Mazzotta ha pubblicato un suo progetto sulla memoria della Seconda guerra mondiale, Ci resta il nome. Lavora per i principali settimanali nazionali e internazionali, dedicandosi anche a progetti personali.
Ingresso libero con tessera Arci.