Reduci pluridecorati della Grande Guerra, ostinati antimilitaristi, rivoluzionari di professione e figli del popolo indistinto; per la gran parte anarchici e comunisti ma anche socialisti e repubblicani, uniti da un credo: battere lo squadrismo fascista sul suo terreno. Rispondere colpo su colpo alla violenza militare (largamente appoggiata dallo stato liberale agonizzante) delle camicie nere. Nascono gli Arditi del Popolo, capaci di rappresentare l'unico serio ostacolo all'opera di demolizione programmatica fascista delle organizzazioni popolari. Così a Parma, Sarzana, Bari, città nelle quali gli arditi insieme alla popolazione seppero respingere le squadracce. Una pagina poco studiata dagli storici che noi ripercorreremo senza indugiare (troppo) nella retorica, attraverso immagini e canti presentati dall'ineffabile Trio Acratico e grazie al contributo storico di Andrea Staid autore del libro Gli Arditi del Popolo. La prima lotta armata contro il fascismo 1921-1922 (ed. La Fiaccola). Presentano Lorenzo Valera e Dino Taddei.
Ingresso libero con tessera ARCI