BIG NIGHT, di Stanley Tucci e Campbell Scott (1996)
La più suggestiva frittata della storia del cinema o per il capolavoro che è quel timballo di pasta; sono pochi i film sulla ristorazione e questo riflette la verità di quello che è cucinare, servire e discutere con il cliente, incazzarsi, imprecare, gridare, ballare, scherzare, bere, pregare che quel cliente ritorni, perché alla fine dietro un risotto o un cannolo c'è tutto questo!
Tullio Kezich
Due fratelli italiani hanno aperto un ristorante in una cittadina del New Jersey negli anni '50. Devono offrire una cena di gala, per il rilancio del locale, a Louis Prima, famoso musicista e intrattenitore italo-americano. La cena ha il suo zenit in un sontuoso timballo preparato con una ricetta segreta. Commedia agrodolce con molti meriti e un finale aperto, melanconicamente consolatorio. Fotografia di Ken Kelsch, abituale collaboratore di Abel Ferrara. I dialoghi di "Big Night" paiono essere decisamente penalizzati dalla traduzione italiana (in dialetto abruzzese e non calabrese): gran parte delle battute sugli errori linguistici degli italiani, ancora poco ferrati con l'americano, risultano sbiadite. Premiato per la sceneggiatura (di S. Tucci e Joseph Stropiano) al Sundance Film Festival.
LA RASSEGNA: Il cibarsi non è solo un bisogno primario di sostentamento, ma è uno dei piaceri e dei mezzi di socialità più immediati; non solo alimento per il corpo, ma anche mezzo per affogare i nostri dolori, le nostre ansie o per festeggiare i nostri successi, i nostri amori; una sorta di “sistema di comunicazione”. A partire dal 15 novembre per 3 domeniche film e documentari intorno al cibo: precede gli appuntamenti buffet; una valida alternativa alle domeniche di autunno "pizza, blockbuster e fidanzata".
ore 20: apertura buffet
ore 21.30: inizio proiezione