Terzo appuntamento con il ciclo di incontri “La pianta anarchica: radici e germogli di un'indea inafferrabile”.
Pochi sanno che il Primo Maggio, la festa dei lavoratori che viene celebrata in tutto il mondo, trae origine dall'eccidio di militanti anarchici in lotta per la riduzione dell'orario di lavoro, i famosi Martiri di Chicago. In realtà quello del lavoro è uno dei grandi temi di scontro e confronto per gli anarchici di tutti i tempi
, da una parte perchè proprio attraverso il lavoro salariato, sotto il ricatto del bisogno economico, si esercitano le più grandi limitazioni alla libertà dell'individuo: poter disporre del proprio tempo e poter determinare il senso e il fine delle proprie azioni; non a caso nell'iconografia anarchica i padroni, gli sfruttatori, figurano sempre tra i grandi nemici della libertà accanto ai preti e agli sbirri. Dall'altra perchè per molto tempo sono stati proprio i luoghi di lavoro, e le rivendicazioni ad esso collegate, a favorire la nascita di importanti esperienze di organizzazione libertaria.
Con Cosimo Scarinzi (CUB scuola - FAI Torinese) ripercorreremo la storia dell'anarco-sindacalismo, delle esperienze di organizzazione non gerarchica del lavoro, e anche delle idee e delle pratiche che arrivano a negare il valore stesso del lavoro, e la sua utilità nella società contemporanea, come mezzo di riscatto morale per le classi più deboli.
Attorno alle 21.30, per la rassegna "Cinema e anarchia", Dino Taddei presenta: San Michele aveva un gallo (ITA 1973) di Paolo e Vittorio Taviani, con Giulio Brogi.