Queste condizioni sono il risultato di un lungo processo di riflessione, di tentativi e di errori. Ciascuna regola ha la sua ragione d'essere e contribuisce a rendere l'organizzazione più fluida e più efficace sia per gli iscritti sia per gli insegnanti sia per la Scighera stessa. Insomma è importante che ognuno faccia la propria parte. Iscrivendovi accettate le condizioni e vi impegnate a pagare, e ad avvisare se non siete più interessati a partecipare.
Nel corso di questo laboratorio Nadia Ammour insegnerà canti provenienti dalla tradizione orale della sua terra d'origine accompagnati, talvolta, dalle percussioni o dalla chitarra.
A seguire pranzo sociale (ognuno porti qualcosa da mangiare da condividere) e canti liberi.
Il laboratorio è aperto a chiunque, non è necessaria alcuna preparazione canora.
La Cabilia è una regione montuosa nel nord dell'Algeria, dove si parla una variante del Berbero, il Taqbaylit. Rispetto alle altre popolazioni di lingua berbera del Nordafrica, i Cabili sono il secondo gruppo più numeroso del Marocco. Nel corso dei secoli la lingua Cabila ha prodotto un patrimonio ricchissimo di opere letterarie e musicali, che hanno trovato una grande diffusione soprattutto in Francia.
Nadia Ammour è una cantante e percussionista algerina.
Nata nel 1971, ha cominciato a cantare fin da bambina. Dal palcoscenico della sua scuola elementare fino a quello del Cabaret Sauvage in Francia, la sua passione per l'arte cresce a poco a poco attraverso i molti viaggi. Comincia a interessarsi alla raccolta e diffusione dei canti cabila nel 2008, anno in cui lascia l'Algeria. Da lì numerosi ritorni che per lo più la portano a esibirsi con le donne in diversi villaggi cabila.
Nel 2009, a Parigi, insieme alle sue sorelle Naima e Samia, Nadia fonda il trio AMMOUR Tigri Uzar. Nel repertorio ci sono i canti trasmessi loro dalla madre e altri imparati dagli anziani di Yakouren, la città natale.
Nel 2012 ottiene un master di secondo livello in cooperazione artistica internazionale presso l'università di Parigi 8
Nel 2018 è direttrice artistica del festival Algérie Plurielle (Algeria Plurale) a Marsiglia
Nel 2021 presta la sua voce per lo spettacolo collettivo "Ne me la liberez pas, je m'en charge" (Non liberatemela, me ne occupo io), un progetto di Cabaret Sauvage che mette in canzoni la storia dell'esilio femminile
Dal suo arrivo in Francia, Nadia collabora con diverse formazioni artistiche e prende parte a numerosi festival transitori o permanenti, anche all'estero: Italia, Belgio, Algeria, che la fanno appassionare a repertori di diverse parti del mondo. La sua continua ricerca artistica è alimentata dalla curiosità per tutto ciò che riguarda il canto o le percussioni. Nadia canta in dodici lingue differenti e organizza laboratori per la diffusione del canto berbero tradizionale o contemporaneo.
Attualmente lavora in progetti con musicisti, cantastorie, poeti e attori di teatro.