Il Ciarchi morto non riusciamo proprio a immaginarcelo. Lo abbiamo visto, lo sappiamo, ma continuiamo a pensare all'uomo che era l'incarnazione stessa della vitalità e della musica in ogni cosa che gli passava per le mani nodose: sedie, tubi, piante... il suo corpo stesso.
Rifare il Ciarchi è impossibile: tutto nella sua arte si basava non sull'improvvisazione, ma sull'invenzione totale. Certo ci sono dei dischi, dei film, delle colonne sonore, degli spettacoli filmati... ma la sola idea di ripetere i suoi suoni imprevedibili scoraggia tutti noi che abbiamo fatto un pezzo di vita con lui.
Paolo è morto all'improvviso il 16 maggio scorso. In estate abbiamo messo assieme - con l'intenzione di raccogliere materiali preziosi e introvabili, e anche qualche soldo - un Cd "Cent'anni di moltitudine" (era il titolo che voleva dare a quell'autobiografia che non avrebbe mai scritto), di cui vi caldeggiamo l'acquisto e che ovviamente troverete.
Claudio Cormio ha montato uno splendido documentario che ci presenta il suo lato più geniale di rumorista-orchestratore, e che sarà proiettato in anteprima.
Il 28 settembre gli amici di Paolo e i suoi ammiratori convergeranno in Scighera - dall'ora dell'aperitivo per qualche chiacchera e racconto, e poi dalle 21 per una sorta di spettacolo senza limiti e confini, un "Mucchio Selvaggio" - per ricordare ognuno alla sua maniera un amico che ci ha insegnato moltissimo, ridendo e facendo ridere la musica, ribellandosi a ogni schema e contro ogni potere.
Ci saranno Isabella e Giordano Ciarchi, Alessio Lega (quello che scrive) con Guido Baldoni, Francesca Baccolini, Rocco Marchi che canteranno qualche canzone dal Cd, Claudio Cormio col suo video, Patrizio Fariselli, Paolino Dalla Porta per ricordare le tournée di musica improvvisata degli anni settanta, il Centro Studi Canaja ... e tanti altri amici si aggiungeranno in corso d'opera.
Il Ciarchi morto non riusciamo proprio a immaginarcelo, e mentre si suona meno che mai...