Se il primo numero di EMMA è stata una bella sorpresa, il secondo è una conferma: questo semestrale è uno strumento agile e curioso che offre uno sguardo libertario per aiutarci a “immergerci negli abissi della riflessione e dell'analisi” della nostra società.
La riuscita del primo numero è testimonata anche dalla crescita delle pagine, dalle 80 dello scorso volume alle 116 di quello attuale, che ampliano i contributi .
Dedicato a Louise Michel, anche questo è un numero senza tema unico, ma con diversi fili rossi che uniscono i vari contributi, da quelli legati ai temi centrali della contemporaneità, a quelli che affrontano tecnologie, antropologia e agricoltura; ma anche la storia, con temi poco conosciuti e lontani dalla retorica dell'agiografia, il fumetto, la narrativa...
E tra gli altri interventi, con particolare orgoglio che testimonia la nostra vicinza al progetto, compare un articolo che racconta la Scighera, scritto da noi stessi.
Stasera, per presentare il nuovo volume, ci saranno Carlotta Pedrazzini e Sara Marchesi, la Redazione, e alcuni autori: tra questi Jacopo Franchi che ha curato un contributo dedicato agli “esseri umani dietro gli algoritmi”, Eleonora Meo ("A scuola di cultura dominante") e Tobia D'Onofrio ("Rassegna stanca di carta stralciata").