Nel Luglio 2011, le coste italiane diventano il rifugio per migliaia di profughi in fuga dalla guerra civile che sta imperversando in Libia. Sono parte di quella “bomba umana” che Gheddafi minacciò di scagliare contro l’Europa all’inizio del conflitto.
Emigrati dal loro paese d’origine (Nigeria, Senegal, Gambia, Guinea…) e giunti in Libia prima dello scoppio della guerra e con la prospettiva di costruirsi una nuova vita, sono stati costretti a scappare una seconda volta per sfuggire all’arruolamento forzato nelle truppe di mercenari al soldo del regime o a un sicuro linciaggio da parte della popolazione locale che identifica ogni uomo di colore come un fiancheggiatore della dittatura.
Centosedici di loro, non appena sbarcati a Lampedusa, vengono inspiegabilmente trasferiti in una spettrale stazione sciistica sulle Alpi della Val Camonica, assolutamente inadeguata ad accoglierli
Questo documentario racconta le vite sospese di questi profughi, costretti a galleggiare in un limbo per un anno intero, in attesa che la loro richiesta di asilo politico venga presa in esame.
Durata: 65’
Produzione: Diwanfilm
Regia: Francesco Cannito e Luca Cusani
Ingresso con tessera Arci, inizio ore 21,30