Queste condizioni sono il risultato di un lungo processo di riflessione, di tentativi e di errori. Ciascuna regola ha la sua ragione d'essere e contribuisce a rendere l'organizzazione più fluida e più efficace sia per gli iscritti sia per gli insegnanti sia per la Scighera stessa. Insomma è importante che ognuno faccia la propria parte. Iscrivendovi accettate le condizioni e vi impegnate a pagare, e ad avvisare se non siete più interessati a partecipare.
Il seminario ha un obiettivo dichiaratamente didattico-divulgativo, non specialistico. Non è necessario essere cantanti o musicisti sardi, né conoscere perfettamente la lingua sarda. Aperto a tutt* coloro che desiderano penetrare l’anima di una terra arcaica imparando alcuni dei suoi canti più belli esplorando la grande varietà del canto e della musica sarda nelle sue diversità linguistiche e geografiche.
Il Programma prevede:
Cantigos
Lairellellara : un canto gioioso della famiglia dei Trallalleri.
Cantu a Tenore
Procurad’e moderare – nella forma “a ballo”
Canti di impegno sociale
- NannedduMeu - ballo cantato - Peppinu Mereu,Dillu, Ballu Tzoppu
- Procurad’e moderare – nella forma a Goggius– inno sardo, I.F. Mannu, la rivoluzione francese)
Il lavoro sui canti si svolge con la seguente modalità:
1. descrizione storica dell'origine del canto
2. informazioni sull’autore
3. lettura del testo sardo con traduzione a fronte
4. apprendimento ed esecuzione: 1°fase: tutti imparano la linea melodica principale, 2°fase: si imparano le diverse voci armonizzate.
Presentazione del ballo sardo: il ritmo, la cadenza, il tempo dispari, il ¾ antico, si balla e si canta.
Non è necessario essere cantanti o musicisti sardi, né conoscere perfettamente la lingua sarda. Aperto a tutt* coloro che desiderano penetrare l’anima di una terra arcaica.
Il programma si snoda durante il dì con i seguenti orari:
10.30 - 13.30 seminario sul canto sardo tenuto da Pino Martini Obinu .
Il seminario ha un obiettivo dichiaratamente didattico-divulgativo, non specialistico. Non è necessario essere cantanti o musicisti sardi, né conoscere perfettamente la lingua sarda. Aperto a tutt* coloro che desiderano penetrare l’anima di una terra arcaica imparando alcuni dei suoi canti più belli esplorando la grande varietà del canto e della musica sarda nelle sue diversità linguistiche e geografiche.
Il programma prevede:
Cantigos
Lairellellara : un canto gioioso della famiglia dei Trallalleri.
Cantu a Tenore
Procurad’e moderare – nella forma “a ballo”
Canti di impegno sociale
- NannedduMeu - ballo cantato - Peppinu Mereu,Dillu, Ballu Tzoppu
- Procurad’e moderare – nella forma a Goggius– inno sardo, I.F. Mannu, la rivoluzione francese).
Il lavoro sui canti si svolge con la seguente modalità:
1. descrizione storica dell'origine del canto
2. informazioni sull’autore
3. lettura del testo sardo con traduzione a fronte
4. apprendimento ed esecuzione: 1°fase: tutti imparano la linea melodica principale, 2°fase: si imparano le diverse voci armonizzate.
Presentazione del ballo sardo: il ritmo, la cadenza, il tempo dispari, il ¾ antico, si balla e si canta.
Alle 21.00 Concerto dei SONOS DE ATTESU
Il gruppo presenta una selezione delle canzoni più belle dei Tancaruja oltre ad alcuni tra i più famosi canti e balli sardi della Sardegna.
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CONTRIBUTO PER IL SEMINARIO E IL CONCERTO. Per favorire la partecipazione, per essere inclusivi proponiamo una differenziazione di costi per la giornata con i Sonos de Attesu. L'accesso al circolo è con tessera arci dell'anno in corso.
Seminario: 20€. Concerto: 8 €. Concerto + tessera arci: 20€. Seminario + concerto: 25€. Seminario + concerto + tessera: 35€.
Pino Martini Obinu.
Un viaggiatore della musica, con un orecchio incantato dai suoni della tradizione sarda e l'altro teso ad appropriarsi delle migliori espressioni della modernità. Basterebbe questo paradigma per presentare Pino Martini, ma non descriverebbe efficacemente le tappe del viaggio sonoro intrapreso dall'infanzia a Paulilatino ed Oristano accanto al nonno, Giuseppe Obinu, noto Musennore (era il suonatore "ufficiale" di ballo sardo di Paulilatino citato anche nel famoso libro di Don Giovanni Dore "Gli strumenti della musica popolare della Sardegna") ed al padre Ugo, suonatore di ballo "civile" fino alla parentesi jazz e rock milanese, per poi chiudere il cerchio di nuovo in Sardegna.
Pino, giovanissimo, suona in numerose formazioni praticando il Rock degli anni 70. In questo periodo entra nei Salis e partecipa ad una delle più importanti esperienze musicali della storia isolana.
Proprio durante la permanenza nei Salis, Pino Martini conosce la formazione milanese degli Stormy Six, uno dei gruppi portavoce delle nuove forme di creatività giovanile degli anni settanta, che aderisce alla lega artistica europea Rock in opposition.
Già nell'album "Macchina maccheronica" appare una sua prima composizione. L'album raccoglie diversi riconoscimenti della critica e si segnala tra le opere più mature ed ambizione di questa avanguardia musicale.
L'apice dell'avventura è il disco "Al volo" in cui i temi dell'alienazione urbana, dello straniamento e della perdita di sé sono resi finalmente con la giusta attenzione alla forma canzone. l'apporto compositivo di Pino è qui decisivo.
Ma il viaggio deve riprendere e così il musicista si fa apprezzare negli ambienti milanesi nel progetto avant-jazz dei Capricorno e nel super gruppo Cassix, costituito da musicisti di diversi paesi.Segue una parentesi fusion col trio Matisse di cui pure fanno parte Salvatore Garau ed il chitarrista Chicco Santulli. Negli anni Ottanta Pino Martini come sessionman, partecipa al Club Tenco, si esibisce insieme al cabarettista-cantatutore David Riondino, suona con Riki Gianco. Negli anni '90, assieme a Laura Fedele, partecipa al progetto Bluesimodo.
L'amore per la World music, però, rimane forte, tanto da rendersi concreto nella formazione della Martini Bank, progetto che coniuga ritmi africani con arrangiamenti funky molto moderni e ballabili. Quasi un banco di prova per il progetto artistico che seguirà, quello più importante della sua vita perché lo riporta alla sua terra: il progetto Tancaruja dove Pino è compositore delle musiche ed autore dei testi oltre che interprete alla voce, chitarra, basso elettrico e trunfa.
Il 2007 vede l’inizio della collaborazione con l’artista sarda Ambra Pintore . Questo incontro da’ vita, nel 2010, al disco Muriga, di cui Pino cura la produzione artistica e in cui è coautore e compositore dei brani e dell’omonimo concerto-live. Con questo lavoro Pino prosegue la sua ricerca di innovazione musicale verso un linguaggio esteticamente semplice ma architettonicamente profondo, intimo e internazionale. Infatti, Muriga è una parola sarda che significa “ mescola”: la lingua delle canzoni è il sardo ma storie, parole, amori, paesaggi reali e sonori si mescolano senza sosta creando un’esperienza inebriante e appassionante per l’ascoltatore.
Le radici di Pino, la sua riflessione e l’impegno sociale e politico trovano una straordinaria sintesi nel concerto-racconto del gruppo Baracca Epos “A rapporto- Emilio Lussu cantato e suonato”. La formazione nasce nel 2016 da una suggestione di Pino e Umberto Fiori (voce degli Stormy Six), ispirati dalle pagine di due romanzi di Emilio Lussu “Un anno sull’altipiano” e “Marcia su Roma e dintorni”. Si è, in seguito, aggiunta la preziosa collaborazione del violinista Maurizio Dehò (Trio Rhapsòdija, Ensemble Ovadia), di Nadio Marenco (fisarmonica, Trio Rhapsòdija) e di Francesco Zago (Jugen, chitarre).
Parallelamente all’impegno per una musica in grado di leggere le contraddizioni della società e dell’animo umano, Pino continua a coltivare il suo amore per la musica popolare fondando nel 2016 “CheSosAinos” “ComeGliAsini”, un quintetto che esplora il vasto mondo della musica popolare italiana e straniera che va dalla Pizzica salentina al Ballo sardo cantato, dal Valzer romagnolo dei primi del ‘900 alla Rumba catalana, dal Saltarello calabrese alla musica Gipsy russa citando, inoltre, autori quali Matteo Salvatore, Rosa Balistreri, Maria Carta, Fabrizio De Andrè, Peppinu Mereu, Canzoniere Grecanico Salentino , Peret, Pino Martini , Les Négresses Vertes e tanti altri proponendo un intenso concerto che unisce tradizione, ritmo, ballo e poesia.
Ha diretto per 10 anni (2006-2016) il coro polifonico di sardi a Milano “Sa Oghe de su coro” e partecipa al progetto teatrale “Voci dal silenzio” di Rosaria di Stefano sulla condizione femminile.