Ma è proprio vero che la politica è una cosa seria?
Negli ultimi mesi, l'opposizione più visibile alla trionfante marcia sovranista e populista sembra essere messa in atto non dall'azione politica delle opposizioni bensì dalle sempre più diffuse ironie di cui viene fatta oggetto.
Non parliamo solo di satira da parte di professionisti, ma di azioni che nascono dal basso da parte di gruppi organizzati o semplici cittadini che, forse complice il ruolo sempre più pervasivo dei social media, si fanno protagonisti di motteggi per dimostrare che il re è nudo. Ci sono le lenzuola alle finestre, i selfie con sorpresa e i finti manifesti elettorali. Ma, fuori dalle beghe elettorali, ci sono anche le sciarpe alle statue di NonUNaDiMeno oppure le diverse iniziative che hanno ironizzato sul Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona.
L'ironia e la beffa, nel corso della storia, sono sempre state una forma importante di ribellione al potere, spesso l'unica a disposizione delle classi subalterne che con lo sberleffo toglievano la sacralità al potente di turno. Come dimenticare “O' Pernacchio” di Eduardo de Filippo ne “L'oro di Napoli”?
A parte “tutta colpa di Pisapia” nelle elezioni comunali di tanto tempo fa, ci sono altri casi dove l'ironia ha spostato coscienze (e nel caso voti?).
Insomma, sarà veramente una risata a seppellire il potere, come recitava un vecchio slogan, oppure è solo un solletico che non intacca le strutture del dominio e serve solo a consolare e appagare gli oppressi?
Ne parliamo stasera per la Pianta Anarchica con Oscar Agostoni dei Saltimbanchi Senza Frontiere, Il Terzo Segreto di Satira e Simone Rossoni dei Vermi di Rouge.
Per capire, insieme a loro e a chi sarà presente, quanto può essere importante l'ironia per mettere in crisi il potere.
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