Primi anni ’60, il “Boom economico”, l’Italia diventa benestante e la cultura non è più appannaggio di pochi. Proprio in questo periodo però si diffondono fermenti esistenziali e sociali che chiedono alla canzone di non essere più solo ritmo ed evasione. Le parole sono importanti e vanno ascoltate. Nasce il termine “cantautore” che designa una nuova generazione di autori-interpreti che sviluppano nelle loro canzoni una poetica personale che si accorda alla loro voce. In questa prima fase la città di Genova è il punto di partenza di 4 “mostri sacri”: Gino Paoli, Umberto Bindi, Bruno Lauzi e Luigi Tenco. Proprio il suicidio di quest’ultimo al festival di Sanremo del ’67 apre drammaticamente il tema del contrasto insanabile fra canzone poetica e canzone commerciale.
La scaletta:
- Il cielo in una stanza
- Senza fine
- Sassi
- Con chi fai l'amore Mimi
- Un giorno dopo l'altro
- Vedrai vedrai
- Mi sono innamorato di te
- Lontano lontano
- Il mio mondo
- Il nostro concerto
- Io e il mare
- Il poeta
- Genova per noi
Ingresso libero con tessera Arci