L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov (URSS, 1929) è la terza proiezione della seconda stagione della rassegna dei Classici del Cinema Muto con colonna sonora moderna, psichedelica, improvvisata ed inedita eseguita dal vivo dal collettivo Cinestesia.
Il film è forse il compimento massimo del movimento kinoglaz (cineocchio), nato negli anni venti per iniziativa di Vertov e propugnatore della superiorità del documentario sul cinema di finzione che deve essere bandito perché inadatto a formare una società comunista. La sua opera cinematografica è tutta tesa a raggiungere uno scopo sociale, attraverso la documentazione della sola realtà. Solo la verità interessa l'occhio della cinepresa e solo guardando e mostrando cose reali si può costruire una società migliore e sublima il tutto in un'opera tecnicamente all'avanguardia e che ancora oggi colpisce per originalità e vivacità.
È la giornata, dall'alba al tramonto, di un cineoperatore che riprende per lo più scene di vita quotidiana per le strade di Mosca, e che ci mostra anche la sua arditezza alla ricerca di inquadrature a sensazione, sopra, sotto o a fianco di treni in corsa. Il film si apre con il totale di una sala cinematografica che da vuota si riempie in un attimo. La stessa sala si rivedrà in chiusura del film dopo una sequenza nella quale la macchina da presa ha cominciato a muoversi da sola sul treppiedi, senza operatore, e prima di vedere la facciata del Teatro Bolshoi frantumarsi grazie ad un effetto ottico.
In quell'anno lo stalinismo era pienamente affermato in URSS sul piano politico, ma non aveva ancora esteso il suo controllo in ambito artistico (le associazioni libere di artisti saranno chiuse tre anni più tardi, il realismo socialista sarà ufficialmente varato nel 1934). Questo film costituisce dunque una delle ultime espressioni dell'avanguardia cinematografica sovietica prima che venisse soffocata dallo stalinismo. "L'uomo con la macchina da presa" si pone in netta antitesi con tutto quello che era stato "cinema" sino a quel momento, si colloca anche "oltre" le già ardite sperimentazioni di Ejzenstejn.
Come era tipico del periodo, nel film si esalta tutto ciò che è progresso tecnologico. L'URSS era un Paese ancora fondamentalmente contadino. Un deciso salto verso l'industrializzazione era dunque una necessità vitale che avrebbe consentito all'Unione Sovietica di raggiungere i Paesi occidentali anche sul piano del benessere della popolazione. Vertov inoltre è sempre molto attento nel mostrare che la macchina della produzione funziona per un diretto intervento delle persone. Ogni tecnologia ha qualcuno che la mette in moto. Sono mostrati operai, non dirigenti, nell'ottica marxista per cui sono i lavoratori a produrre la ricchezza della società.
Prenotazione caldamente consigliata al seguente link: https://forms.gle/gFWRB4diSB4vJUyV7
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Cinestesia è un collettivo di musicisti, appassionati, amici. È un’alternative rock band, ma non solo. Da 16 anni realizzano musiche ispirandosi al cinema muto d’autore: perfetti accompagnamenti che si fondono con le immagini in un mescolarsi di stili ed influenze musicali.
Si spengono le luci, parte il film e i musicisti eseguono - completamente dal vivo - una colonna sonora unica, moderna, eccentrica e psichedelica che darà alle immagini sfumature inedite e ne accrescerà la profondità di linguaggio.
Cinestesia è ormai un’istituzione: impossibile non rimanere affascinati dall'incredibile suggestione di queste serate.
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