"Brume della ribalta" è spesso spazio di debutti, e con questo spettacolo onora la tradizione ospitando la prima prova d'attrice di Marina Santini, che propone uno studio sulla trasposizione teatrale di un suo testo.
“Io sono noi” è la storia di un conflitto che s’instaura nei recessi della mente e da lì prende le mosse per manifestarsi all’esterno, nella realtà oggettuale, nella quotidianità, nei rapporti interpersonali. Abramo, il protagonista, narra la sua storia: la storia “di ciò che ero e di ciò che non sapevo d’essere”. Una vicenda intessuta di episodi per i quali l’elemento comune sembra essere il fraintendimento, un’incomprensione causata in primo luogo dall’età del protagonista al tempo degli avvenimenti che hanno segnato la sua vita. È una disputa tra personalità che si oppongono e sovrappongono per assumere il controllo del comportamento di un soggetto, uno scontro che genera: “differenze che non riguardano solo gli aspetti intrapsichici, ma anche quelli somatici”. Tale contrasto concerne quindi la differenza intesa come alterità e dualismo. Le cause si perdono nel tempo, ma la loro ricerca pare inevitabile per l’avvio di un processo di riappacificazione o quanto meno per l’accoglimento di un’istanza di maggior tolleranza. L’epilogo porta all’incontro con il dottor Savogin, l’eccentrico psicoterapeuta che finirà con l’inquadrare il caso clinico in un contesto più ampio che sfiora i temi della convivenza, della democrazia e del sacrificio. In tal senso, la storia di Abramo risulta essere anche la metafora di alcuni conflitti irrisolti della società.
Musiche originali dal vivo di Mario Bertasana