"... l'uomo ha bisogno di vivere in società ; e per vivere ha bisogno di accordarsi con gli altri uomini e cooperare con loro. O questa cooperazione sarà raggiunta volontariamente, per liberi patti, e sarà a vantaggio di tutti; o sarà raggiunta per forza, per l'imposizione d'alcuni, e sarà sfruttata a beneficio particolare di coloro che l'avranno imposta. La cooperazione libera, volontaria a benefizio di tutti è l'anarchia; La cooperazione forzata, a beneficio principale di certe date classi, é il regime autoritario" (Errico Malatesta, l'Agitatore Socialista Anarchico, 25 aprile 1897)
E' opinione diffusa che l'anarchia rappresenti l'antitesi dell'organizzazione. Anche tra gli stessi anarchici vi è da sempre una disputa aperta tra i cosiddetti “individualisti”, cioè coloro che rifiutano qualunque tipo di organizzazione, e quanti invece vedono nell'assenza di un governo centralizzato l'opportunità di creare organizzazioni realmente giuste ed efficaci. Errico Malatesta dedicò gran parte della sua vita e dei suoi scritti a sostenere la necessità dell'organizzazione, e nel corso del secolo scorso molti altri teorici dell'anarchismo si sono dedicati alla questione. Tra di loro per esempio Colin Ward, che definiva la società anarchica “una società che si organizza senza autorità” e l’anarchia “è una descrizione di una organizzazione umana radicata nell’esperienza quotidiana”.
Ed è proprio l'esperienza quotidiana che vogliamo mettere al centro di questo secondo incontro del "Caffé Malatesta", nel corso del quale ci confronteremo con forme di organizzazione antiautoritarie, pur senza essere necessariamente ispirate in maniera esplicita ai principi dell'anarchismo; la prima parte dell'incontro sarà dedicata al racconto di tre esperienze dirette, alternate da brevi letture da Malatesta e Ward, a cui seguirà un momento di dibattito. In conclusione l'intervento di Massimo Varengo (FAI Federazione Anarchica Italiana).
Coordinano la serata Alberto Campanaro e Lorenzo Valera del collettivo "La pianta anarchica".
Ingresso libero con tessera Arci