Non finiamo mai di riiniziare, F A R G O, la seconda stagione.
QUELLA CHE VEDRETE È UNA STORIA VERA.
F A R G O è un luogo dentro un altro luogo. Uno spazio di immaginazione collettiva, di rito, dentro la Scighera. Un posto dove si intrecciano storie sul palco e sotto il palco. Noi ispirati dai musicisti e loro da noi. È un luogo in cui si raccolgono le atmosfere della provincia americana fatte di desolazione, di grandi amori perduti, di tenebre, eppure anche di grandi slanci e sogni, di polvere alzata dal vento di sguardi verso l'orizzonte.
[le righe che seguono sono solo frutto della nostra immaginazione, degli ascolti continui, della passione che ci trasmettono i musicisti che invitiamo, dello scambio che avviene fra chi ascolta e chi suona, per chi cerca la realtà la trova sul web digitando i loro nomi.]
Nella seconda stagione a F A R G O arriveranno il 12 ottobre i Comaneci, già passati in paese e che proprio in Scighera daranno inizio al loro tour. Suoneranno l'album nuovo, "Rob a Bank", e con Francesca e Glauco si è aggiunto alla formazione Simone Cavina alla batteria. Scomodando un illustre come Mario Brega, possiamo dire che "posso esse fero e posso esse piuma", ma soprattutto possono essere sussurri, come qualcuno presente nella prima stagione si ricorderà, avendoli ricevuti intimi e personali in una performance sotto il palco.
Il 9 novembre avremo un altro trio, pieno di energia, tre donne, le Kalahysteri. Astrid Dante (Miss Chain & The Broken Heels) voce e chitarra, Elisa De Munari (Elli de Mon) voce e contrabbasso, già conosciuta sul palco di FARGO durante la prima stagione e Giusi Pesenti (Dry&Dusty) voce e percussioni. Sonorità country, bluegrass, siamo sicuri che qualcuno di voi si alzerà in piedi sui covoni di fieno a ballare, a tirare su le gonne, qualcuno forse potrebbe anche sparare qualche colpo in aria di Smith&Wesson.
Gipsy Rufina è un bluesman, un pirata, uno di cui probabilmente non vi fidereste molto. Uno buono per innamorarsene follemente una notte e alzarsi il giorno dopo con il ricordo di un viaggio in Cadillac lungo qualche strada americana, oppure amico di veranda in qualche baracca lungo il Missisippi. Approderà a Fargo il 14 dicembre.
Con l'anno nuovo si riparte con i Dead Cat in a Bag, il 18 gennaio. Ascoltarli è come essere nell'angolo di un bar sulla strada per Pasadena con un whisky davanti, o in un vivace nightclub degli anni '70 in cui si ritrova la scena artistica della città. Ti capita di ritrovarti tra gli incubi o i sogni di una notte movimentata. In un modo o nell'altro sarà difficile uscire dal concerto come ci si è entrati.
A F A R G O col freddo di febbraio, l'8, arriva Andrea Cubeddu, lui sì che è stato morso dal serpente del blues e non sembra potersi riprendere. Pare molto giovane ma come tutti quelli che hanno stretto un patto col diavolo è facile che abbia superato i 90 anni, perché il sound è quello del sud degli States, delle rive dei fiumi degli anni '20-'30.
L'8 marzo Trent Miller sarà in grado di narrarci le tenebre e le luci della nostra anima. Un poeta dark arriva a F A R G O da Londra dove ha iniziato una rivoluzione country insieme ad una scena che è stata in grado di sollevare una polvere tale da perderli all'orizzonte, riaffiora da noi in un giorno speciale.
Abbiamo avuto Bob Corn, all'inizio della prima stagione di F A R G O, e non ce lo siamo più tolti dalla pelle, un piccolo hobo come ama definirsi, uno che racconta storie, te le suona sui sorrisi che si aprono e sulle lacrime che scorrono. Avevamo bisogno che ricomparisse sul nostro palco e siamo sicuri che staremo meglio dopo. Per chiudere, il 5 aprile.
QUELLA CHE VEDRETE È UNA STORIA VERA.