h 16: Quattro salti in Scighera - laboratorio di danze popolari. Per info e iscrizioni clicca qui
h 22: Inizio concerto
Un trio da sempre interessato alla musica di tradizione popolare, i cui sviluppi si muovono con leggerezza oltre i confini del genere "tradizionale" con ludiche incursioni in ambiti apparentemente lontani.
El Petun del Diàul, letteralmente “la scoreggia del diavolo”, è il nome che viene dato in alcune zone del nord Italia al fiore del Tarassaco, il cui gambo è usato nei giochi dei bambini per riprodurre il suono della pernacchia.
In Veneto il gambo del Tarassaco è chiamato Piva (cornamusa) e proprio per la sua specifica strutturale si può annaoverare tra le ance primitive; inoltre il suo fiore si trasforma in una sfera di polline leggerissimo, rendendo bene l'idea della musica come linguaggio prolifico e prolificante, capace di rigenerarsi continuamente e di migrare con leggerezza al di la dei limiti geografici e culturali.
Ancia è il gambo del Tarassaco, e ance sono gli strumenti che ascoltiamo dal trio Coltri Menduto Morelli, trio che propone un progetto musicale d’incontro tra il repertorio tradizionale di un oboe popolare del nord Italia (piffero) e le sonorità delle cornamuse del centro Francia (musette e cabrette). Quest’affascinante e imprevedibile incontro è mediato dalle sonorità della fisarmonica, uno strumento ad ancia libera che nel ‘900, migrando tra le culture, è progressivamente diventato per piffero e cornamusa un insostituibile compagno di avventure musicali.
El Petun del Diàul è un progetto dedicato alle migrazioni musicali. Migrazioni di lavoro con i canti delle mondine, di sangue con i canti dei soldati al fronte o di religione con le musiche di tradizione valdese. Migrazioni, viaggi di uomini, di strumenti, di melodie che non conoscono confini ed etichette.
In questo progetto il trio Coltri Menduto Morelli ospita la voce solista di Maria Antonazzo e il clarinetto basso di Simone Mauri.
Ingresso con tessera e sottoscrizione