Giovanna Marini con Il Quartetto Vocale da lei nato e di cui lei fa parte presenta una sua nuova Cantata dal titolo
DAL PUNTO DI VISTA DEI SERPENTI
cantano Francesca Breschi, Patrizia Bovi, Giovanna Marini, Patrizia Nasini.
“Il concerto Dal punto di vista dei serpenti, titolo francese Du point de vue des serpents, nasce come una esposizione raccontata e cantata della vita religiosa popolare, la Cantata arriva fino ai giorni nostri, molti sono i santi eletti e santificati dal mondo contadino, senza nemmeno aspettare l’avvallo del Vaticano, e molti sono anche i santi laici, come emerge dai canti e dai racconti: santi come Pier Giorgio Welby, Miriam Makeba che morì per cantare in concerto a Castelvolturno per i suoi concittadini aggrediti e uccisi dalla Camorra napoletana.
La Cantata nacque da un invito di Valter Colle, il mio produttore di Udine, che per partecipare al Mittelfest di Moni Ovaia a Cividale mi spinse a raccontare la religione di Aquileia, che è diversa da quella cattolica romana fin dalle fondamenta, infatti è filoebraica, non crede in San Paolo e la sua teologia, è di fede Marciana cioè seguace di San Marco , con tutto ciò che ne deriva nella cultura e negli usi dei friulani. Leggendo e preparandomi un po’ su quest’argomento, per me del tutto sconosciuto, mi appassionai da buona cattolica romana ormai stanca di sentirmi ripetere che c’è una sola verità per poi scoprirne tante altre tutte ugualmente valide.
Nella Cantata “ Dal punto di vista dei serpenti” si cantano i canti dei santi , santi amici del popolo e non del potere ,si giunge a mostrare un’ Italia politeista e pagana , il santo ha poteri soprannaturali, è grande amico di Dio, col santo patrono si sta in familiarità, a lui si può chiedere tutto. Il santo ti ascolta. Il santo diventa un feticcio, lo si adora, si va ai pellegrinaggi ancora oggi sempre più numerosi.
Molti canti raccontano anche della magia, e sono quelli più antichi, sempre con una finale che giudica l’arte magica denunciando la maga o fattucchiera alle autorità, ma usando la magìa per risolvere problemi in cui serve un miracolo. Nei racconti emerge sempre un ricorso a forze estranee all’uomo ma a lui amiche..
Si segue ,sempre attraverso canti e racconti, anche un percorso della Chiesa cattolica, i suoi scismi, la nascita delle eresie in Italia, la Cantata raccoglie consensi perché non stanca mai, ogni racconto e ogni canto è una sorpresa per il pubblico come lo è stata per il Quartetto Vocale e per me stessa , mentre raccoglievo i canti nelle campagne e ne componevo di nuovi.”
Giovanna Marini
Ingresso libero con tessera Arci.