La rassegna della Scighera, dedicata agli esordi dei registi milanesi, presenta:
Fuori Vena (2005), di Tecla Taidelli
con Tecla Taidelli e Stefano Fornataro
colore, 100’
“Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri in cerca di droga rabbiosa all'alba.”
Tekla è una giovane punk milanese, anima esuberante e inquieta, attratta dai marginali e dal loro mondo. Vive in una cascina occupata e mantiene legami con la civiltà attraverso la scuola di cinema, che frequenta per diventare regista, e la sua famiglia dell’alta borghesia. Una mattina Tekla si scontra per caso con Zanna, tossico irrecuperabile, innamorandosene perdutamente: ne nasce una variante postmoderna del classico triangolo amoroso - la punk, il tossico e l’eroina. Intorno a loro Milano: una città glaciale con pochi angoli di calore, spesso poveri e sporchi, sempre nascosti nelle periferie.
Tekla Taidelli ha fatto un film bellissimo. Fuori vena è un film indipendente, figlio della borghesia, ferocemente autobiografico, pieno di “sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e sbronze a non finire", nudo e crudo. Tekla filma la sua vita: scrive, dirige, e interpreta il suo film assieme ai suoi amici fattoni, nessun attore professionista, tra verità universale e verità interiore racconta la sua storia d’amore, consumata tra episodi drammatici ed esilaranti. Un’opera priva di retorica, compiacimento o rivendicazione: semplicemente vera. Di sé Tekla dice: “Io sono un disastro di donna però sono riuscita a finire un film e a portarlo nelle sale”, a chi importa se si droga? Chissà, forse un giorno iscriverà i suoi bambini dai gesuiti: in ogni caso non potrà fingere che non sia mai successo. (Orsola Sinisi)
Intervengono Tecla Taidelli e Marco Philopat. Presenta Orsola Sinisi. Ingresso libero con tessera Arci.