I trip della FRIP! ci porteranno di volta in volta sulle rotte del riuso, di un'economia più conviviale, di alternative al rapporto tra denaro e lavoro
In val d'Ossola, dopo Domodossola, l' Associazione senza fini di lucro Canova – dal nome del piccolo borgo medioevale ove ha sede – lavora dal 2001 per il recupero e la valorizzazione dell'architettura rurale in pietra.
L'intento dell'Associazione Canova è quello di arginare il rischio di una rapida scomparsa di un patrimonio inestimabile dovuto a demolizioni e ristrutturazioni indiscriminate in contrasto con un corretto recupero e valorizzazione dell'architettura rurale.
Oggi le attività dell'associazione si concentrano a Ghesc, un piccolo villaggio medioevale situato a pochi minuti dal borgo di Canova. Abbandonato da più di cento anni, è oggi un perfetto esempio del mutevole equilibrio tra uomo e natura. La vegetazione cresce tra gli edifici di pietra creando un'atmosfera unica e misteriosa.
Perchè scegliere oggi di riusare le pietre cadute più di 150 anni fa? E perchè decidere di rimetterle al loro posto attraverso l'auto-costruzione?
Ne parliamo stasera con Maurizio Cesprini e Paola Gardin, due soci attivi che nel 2007 acquistarono il primo edificio dando inizio al progetto: il villaggio laboratorio.
www.canovacanova.com
Ingresso libero con tessera Arci
Friper: (dall’antico francese FREPE, chiffon, straccio dal latino FALUPPA, fibra, piccola cosa senza valore). Sgualcire.
Fripe: vestito usato, chiffon [straccio]
Friperie: insieme di abiti/oggetti usati da altre persone e che sono sgualciti, usati.
COS’ È
Un piccolo angolo della Scighera, mutevole e mobile. La FRIP è un armadio collettivo di oggetti e di idee
È composto da un’asta appendiabiti “truccata” e da tutti quei vestiti, scarpe, foulards, aggeggi ed ammennicoli che riempiono gli armadi senza mai essere utilizzati.
Una maniera per dare nuova vita a quei poveri segregati, un tempo amati, ma oramai dimenticati; un modo per scambiare abiti e rinnovare il proprio guardaroba senza passare dagli scomodi ed affollati negozi creando così un circolo virtuoso di riuso e conoscenze.
Dalla tradizione francese dei marchés aux puces, in cui le fripes, gli stracci, venivano recuperati negli ospedali, negli obitori, al ministero della guerra e nelle case di carità per essere venduti a prezzi “stracciati” nelle strade, viene recuperato con il progetto FRIP! il concetto di riutilizzo dell’usato e viene esaltato lo scambio come base di un’economia conviviale!
COME FUNZIONA
1. A casa aprire l’armadio ed estrarre il capo segregato per destinarlo a nuova vita.
2.Recarsi all’angolo FRIP! in Scighera e trovare la giusta sistemazione per il capo.
3.Rovistare nella friperie alla ricerca di qualcosa d’interessante lasciato da qualche altro avventore.
4. Finale a: “eureka!” ho trovato quel qualcosa che proprio volevo! Si torna a casa a mani piene.
5. Finale b: niente d’interessante nella friperie. Quando tornerò in Scighera sarò curiosoa di andare a vedere se nell’angolo FRIP! è arrivato qualcosa per me. Si torna a casa sognanti.